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Tutorial

Tecniche base di fotografia – La luce artificiale

Quando la luce naturale è troppo debole per effettuare una corretta esposizione, dobbiamo ricorrere all’uso del flash.

Il flash, detto anche lampeggiatore elettronico, è uno strumento insostituibile per fotografare in condizioni di scarsa luminosità, ad esempio di notte o in una stanza buia. Questo accessorio consente di ottenere immagini nitide, dai colori brillanti e, grazie all’estrema rapidità del lampo, anche di “bloccare”, entro certi limiti, i soggetti in rapido movimento. Il flash ha dimensioni generalmente tascabili ma può aumentare considerevolmente le possibilità di una reflex.

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QUANDO SERVE IL FASH

Le situazioni in cui è necessario e utile ricorrere al flash, per un buon risultato delle nostre fotografie, sono diverse:

– Fotografie notturne eseguite in esterni; senza flash, infatti, sarebbero senz’altro più faticose (diciamo improponibili) perché per illuminare la scena sarebbero necessarie potenti lampade a batteria,

– Fotografare in casa un gruppo di amici; senza il flash, infatti, sarebbe indispensabile l’utilizzo di pellicole ultrasensibili o alzare di molto gli ISO (creando troppo rumore digitale) e filtri per eliminare le dominanti di colore indesiderato date dalla luce delle lampadine. Sempre in queste condizioni, la ripresa di immagini istantanee sarebbe impossibile e, per ottenere qualche foto utilizzabile dovresti, per ogni scatto, impiegare il treppiedi e costringere i soggetti a restare immobili,

– Schiarire soggetti in ombra o per creare effetti particolari (open flash, strobo),

– In situazioni di bassa luminosità in cui non abbiamo a disposizione un treppiede, che ci permetterebbe tempi di posa lunghi (usando la macchina manualmente il tempo di posa di sicurezza più lungo è di 1/60 di secondo).

Come abbiamo appena visto il lampeggiatore è un elemento indispensabile in numerose occasioni; bisogna, però, fare attenzione perché in alcune situazioni può avere un effetto distruttivo. Ci sono momenti, infatti, in cui la bellezza di un soggetto è data proprio dalla poca luce, che crea un’atmosfera particolare, usare il flash in situazioni simili significa distruggere l’atmosfera, con il risultato di avere un’immagine piatta e spesso insignificante.

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LA POTENZA DEL FLASH

La potenza è una delle caratteristiche più importanti del flash e si esprime tramite un valore detto numero guida (abbreviato NG). E’ evidente che quanto più questo valore è elevato, tanto più un lampeggiatore risulta potente (in grado cioè di illuminare ad una distanza maggiore). Di norma il numero guida di un flash indica il diaframma che bisogna utilizzare per esporre correttamente un soggetto posto a un metro dal lampeggiatore, usando una pellicola o sensore digitale a 100 ISO. Tramite questo valore possiamo ricavare, in funzione della sensibilità ISO impostata, quale diaframma utilizzare per esporre correttamente il soggetto alle varie distanze. Il calcolo del diaframma da utilizzare, è dato dalla distanza del soggetto, dal valore ISO utilizzato e dalla potenza del lampeggiatore. Con i flash automatici (TTL o E-TTL II) non è richiesto nessun calcolo, mentre con quelli manuali bisogna dividere il numero guida, rapportato alla sensibilità della pellicola, per la distanza in metri, il risultato indica l’apertura di diaframma da utilizzare. Per esempio, se il numero guida fosse 18 e la distanza lampeggiatore soggetto di 3 metri, si dovrebbe utilizzare il diaframma 5,6 (si approssima il risultato al diaframma disponibile più vicino).

Un lampeggiatore con un NG elevato è sempre consigliabile perché consente:

– l’illuminazione di soggetti posti anche ad una certa distanza,
– l’utilizzo di diaframmi stretti, con conseguente maggiore profondità di campo,
– l’uso senza problemi del lampo riflesso.

I mini-lampeggiatori (lampeggiatori di piccola potenza) o quelli incorporati nelle reflex, possono avere una loro praticità e utilità, soprattutto per le loro piccole dimensioni, spesso tascabili. Servono solo da vicino, perché la luce perde rapidamente di intensità aumentando la distanza dalla sorgente che la genera. Più precisamente , l’intensità luminosa diminuisce secondo la legge dell’inverso del quadro: si riduce ad un quarto ad ogni raddoppio della distanza dalla sorgente. Un fascio di luce che illumina con una determinata intensità una superficie a un metro di distanza si distribuisce, a una distanza doppia, su una superficie quattro volte maggiore, e quindi l’intensità luminosa risulta pari ad un quarto, e così via.

Quando utilizziamo il flash, quindi, dobbiamo fare molta attenzione alla distanza a cui si trova il soggetto: il lampo di luce ci permette di avere foto ben esposte (cioè nitide) solo all’interno di un determinato spazio, oltre al quale le nostre foto risulteranno comunque scure.

Non è stato preso in considerazione il tempo, in quanto per tutte le macchine il tempo di sincronizzazione per il lampeggiatore non può essere inferiore a quello prescritto dalla casa (generalmente 1/200 o 1/250), e tempi più lunghi sono generalmente ininfluenti per una corretta esposizione.

LAMPEGGIATORI AUTOMATICI E MANUALI

I lampeggiatori che esistono in commercio sono di due tipi: automatici e manuali.

Lampeggiatore Automatico:

E’ il tipo di lampeggiatore più semplice e veloce da usare, in quanto sgrava il fotografo da una serie di controlli che spesso rallentano la velocità di esecuzione della foto. Tramite delle proprie fotocellule, una volta impostato il diaframma scelto, l’apparecchio interromperà l’emissione della luce al raggiungimento della corretta esposizione, nel caso in cui la luce non fosse stata sufficiente (soggetto troppo lontano, lampeggiatore poco potente) segnalerà l’inconveniente tramite spie luminose. I lampeggiatori automatici possono anche essere DEDICATI e/o TTL: – i flash DEDICATI permettono di verificare all’interno del mirino della macchina la carica (pronto flash) e la spia di corretta esposizione. Nei flash TTL la durata del lampo viene comandata direttamente dall’esposimetro dell’apparecchio fotografico, misurando la luce che effettivamente investe la pellicola o sensore digitale.

Lampeggiatore Manuale :

Tutte le operazioni di controllo ed impostazione devono essere effettuate dal fotografo, che dovrà calcolare la distanza, impostare il diaframma, ecc. Alcuni fotografi preferiscono i flash manuali perché consentono una regolazione sicura e personalizzata dell’esposizione; altri invece sostengono che l’automatismo è migliore del sistema precedente perché più facile da usare e, nelle situazioni standard, si rivela quasi sempre affidabile. La maggioranza dei fotografi, infine, preferisce gli apparecchi che dispongono di entrambi i sistemi, impiegando l’automatismo nelle riprese normali per passare poi alla modalità manuale in quelle creative.

ATTENZIONE AGLI OCCHI ROSSI

Può capitare che le persone riprese col flash vengano in foto con gli occhi rossi, questo si verifica quando il lampo del flash è coassiale con l’asse ottico dell’obiettivo e la luce, passando attraverso la pupilla del soggetto, illumina la retina, che è di colore rosso.

Questo fenomeno si può risolvere:

– non usando il flash sopra la macchina, ma lateralmente,
– evitando che il soggetto guardi direttamente l’apparecchio,
– utilizzando un flash di ultima generazione; questi dispongono infatti di una funzione “anti- occhi rossi” che consiste nell’emissione di un lampo prima dello scatto vero e proprio, allo scopo di far restringere la pupilla ed evitare di riprendere il fondo della stessa che da origine, appunto, al fenomeno in oggetto.

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