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Tutorial

Tecniche base di fotografia – La composizione dell’immagine

Per realizzare una bella immagine bisogna compiere, prima dello scatto, un certo numero di operazioni, tutte necessarie e tutte importanti.

La prima cosa che bisogna considerare prima di scattare una fotografia è l’orientamento e la quantità di luce che colpisce il soggetto. Una buona padronanza dell’esposizione, però, non basta: l’immagine può essere perfettamente nitida, con tempi e diaframmi regolati alla perfezione, ma se l’inquadratura è mal composta, non potrai considerarla veramente riuscita Una bella composizione nasce dal giusto rapporto tra gli elementi che costituiscono la scena inquadrata.

COSA E COME INQUADRARE

Prima di tutto è importante “pensare” una fotografia, darle un soggetto ben preciso, un centro di interesse, e poi eliminare quanto più possibile ciò che è superfluo.

Prima di scattare, il campo inquadrato nel mirino va esplorato rapidamente, ma con molta attenzione al suo insieme. Non ci si deve accontentare di guardare solo il soggetto che ci interessa, ma occorre osservare anche tutti gli altri elementi che entrano nell’inquadratura.

Molti sono gli elementi estranei che possono entrare nella nostra inquadratura e guastarla:

nei panorami, tipici elementi disturbatori sono:
– i fili dell’alta tensione e i relativi tralicci
– i resti della merenda sull’erba
– un personaggio sconosciuto, magari in atteggiamento goffo, a cui non si era fatto caso perché si trovava ad una certa distanza.

nei ritratti, tipici elementi disturbatori sono:
– il ramo di un albero che sembra attraversare le orecchie
– il palo che spunta al centro della testa.

Molto importante è anche controllare i bordi della nostra inquadratura per vedere come essa viene delimitata.

Tagli ingiustificati possono infatti rovinare una foto che altrimenti sarebbe buona:

in un ritratto, per esempio, se il bordo del fotogramma taglia una mano o un piede, l’effetto che ne risulta è spiacevole.

In generale altri elementi di disturbo potrebbero essere:

– l’estremità di un ramo,
– lo spigolo di un tavolo,
– la gamba di una sedia,
– una mano invadente,
e così via.

Per non avere brutte sorprese al momento dello sviluppo o visione della foto sul display, bisogna osservare con grande attenzione tutto quello che viene inquadrato nel mirino, e decidere, se lo sfondo non interessa o sono troppi gli elementi di disturbo, di isolare il soggetto che ci interessa riducendo la profondità di campo.

IL TAGLIO

Il taglio da dare ad una inquadratura lo si sceglie solitamente in base alla forma e al tipo di soggetto che si vuole fotografare:

– soggetti a sviluppo verticale, come torri, alberi, persone in piedi; risultano meglio collocati in inquadrature verticali,

– soggetti a sviluppo orizzontale, come panorami ampi, persone sdraiate, gruppi numerosi; risultano meglio collocati in inquadrature orizzontali.

Naturalmente questa regola non è tassativa, perché chiunque può trovare valide ragioni per inquadrature anticonformiste.

Utilizzare un taglio verticale o orizzontale condiziona l’immagine:

– Un taglio verticale mette in risalto l’imponenza:

verticale

– Un taglio orizzontale mette in risalto lo spazio:

orizzontale

Bisogna ricordare che in fase di stampa o post produzione (PP) è sempre possibile migliorare una inquadratura non perfetta; si possono effettuare tagli diversi rispetto a quello del fotogramma. Tuttavia per evitare eccessivi ingrandimenti di un particolare bisogna valutare bene l’inquadratura durante la ripresa.

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