Tutorial

I principali generi fotografici

Vi sono molti stili o generi fotografici ma i principali sono:

Ritratto: derivato dalla pittura, il ritratto è stato uno dei primissimi generi fotografici. L’immediatezza del mezzo tecnico ha presto portato ad eseguire ritratti ambientati, prima in studio e poi all’aperto; il reportage ha apportato altre varianti. L’affermarsi della pubblicità ha sconvolto non poco questo genere. Attualmente si preferisce parlare di figura umana, nelle sue più svariate pose, espressioni ed interazioni. Per tutti questi motivi si preferisce quasi sempre parlare di Figura, assai più generico e comprensivo. Spesso la figura è ambientata; resta nella categoria Figura se la persona ha la prevalenza sul resto, altrimenti si ricade in un’altro genere, quale Reportage o Ambiente: la linea di demarcazione può essere lieve e opinabile.

Reportage: per reportage fotografico si intende una documentazione di fatti, di avvenimenti o di fenomeni, ai quali il reporter è stato testimone. Si tratta quindi di fatti reali e contemporanei all’azione del fotografare. Si noti, per inciso, che un racconto fotografico invece non è necessariamente legato all’attualità o alla documentazione. Nel Reportage c’è un fatto storico o di cronaca, c’è una ricerca sociale, c’è un’indagine giornalistica, c’è in definitiva un documento di attualità, legato ad un preciso momento e ad un determinato luogo. Anche in questo caso i confini con altri generi possono essere molto sottili e soggettivi; la stessa foto può essere definita Reportage, Ambiente, Figura ambientata o altro ancora.

Street Photography: è un genere di fotografia documentaristica dove vengono ritratti soggetti in situazioni normali o particolari in luoghi pubblici, come strade, negozi, perchi, conferenze, ecc. La particolarità di questo genere è che di solito i soggetti non sanno di essere ripresi, sono i così detti scatti rubati, dando alla foto un aspetto molto naturale.

Ambiente: quando lo scenario naturale viene invaso più o meno vistosamente dall’uomo o dalle sue tracce (oggetti, rifiuti, edifici, ponti, barche, etc.), il Paesaggio cessa di essere puro e incontaminato; diventa qualche cosa di ben diverso, che oggi chiamiamo comunemente Ambiente, dando a questa parola valenze e significati che sconfinano anche nel sociale e nelle sue tante sfaccettature. Il panorama di una città, una pista da sci, una vista di generatori eolici, una casa colonica all’ombra di un ripetitore telefonico… e chi più ne ha più ne metta: possono essere validi esempi di fotografia ambientale, dove il paesaggio naturale è stato trasformato perché deve convivere con l’uomo e coi suoi prodotti, belli e brutti.

Paesaggio: ci sono tanti modi di intendere questo genere, a conferma che non possono esistere delimitazioni nette. Si risale alle origini pittoriche del paesaggio, per giungere fino alle tendenze fotografiche più moderne (fotografi di “Landscape”), passando per paesaggisti puri (come Ansel Adams, per intenderci); nella sua accezione più pura, per paesaggio si intende essenzialmente uno scenario naturale immacolato, dove l’uomo e le sue tracce restano fuori. Ci si potrebbe facilmente attenere a questo concetto “puro” di paesaggio, accettando soltanto intrusioni molto piccole e marginali di elementi non naturali (come una persona in lontananza che non inficia l’essenza della vista naturale, oppure un palo o una casa che restano molto in disparte e passano quasi inosservati).

Natura e Macro: le svariate forme della natura non si esauriscono coi paesaggi. Quando si scende in un ambito più ristretto non è appropriato parlare di Paesaggio, ma di Natura nelle sua manifestazioni particolari: una farfalla, un fiore, un ruscello, un leone e così via. In questa categoria rientra tutte le macrofotografie che hanno per oggetto le varie forme di origine naturale. Anche in questo caso la separazione tra Natura e Paesaggio è tutt’altro che netta, considerando la gradualità delle possibili scene e delle infinite scelte interpretative.

Sport: qui non c’è molto da dire, se non che può essere allargato a comprendere gran parte delle attività umane dove c’è competizione o confronto o impegno fisico: una gara di scacchi, una scuola di ballo, una partita al biliardo, una sfida a minigolf, una seduta in palestra, una gita in bicicletta, etc.

Still Life: in questo genere mettiamo tipicamente soggetti inanimati, fotografati in studio con l’ausilio di fonti di illuminazione opportunamente disposte. Invece di uno studio attrezzato potrebbe anche trattarsi, al limite e tanto per esemplificare, di una comune stanza d’abitazione o di un corridoio d’albergo; ma devono restare ferme le caratteristiche suddette: oggetti inanimati sottoposti ad illuminazione varia, isolati completamente da ogni altro contesto diverso dagli elementi accuratamente selezionati e disposti.

Architettura: le foto che ritraggono particolari architettonici potrebbero essere inserite in Ambiente. Tuttavia si tratta di un genere molto praticato, che può meritare una categoria apposita, sempre allo scopo di non riunire sotto un’unica categoria immagini dai contenuti troppo differenti.

Astronomica: le foto che ritraggono tutto ciò che riguarda il cielo e le stelle, da quelle artistiche a quelle scientifiche.

Foto Elaborate: tempo fa per foto creative si potevano intendere immagini di vario genere: fotomontaggi, solarizzazioni, fotografie con tecniche varie di mosso, infrarosso, tagli particolari e inusitati, etc. Il progredire delle tecniche e la diffusione di molti effetti rende standard ciò che poco prima era sperimentale. Per questo motivo credo che sarebbe opportuno inserire nelle categorie “normali” immagini che fino a qualche tempo fa potevano essere considerate “sperimentali” o “creative”. Trasformare in B&N una foto a colori, lasciando alcune zone colorate, non è più tanto strano né difficile; applicare un filtro pittorico è tutt’altro che creativo; un effetto di panning è nelle possibilità tecniche di chiunque; l’uso di un supergrandangolare comporta solo qualche centinaio di euro in più, e così via. Tanto vale inserire tali foto nelle categorie normali, aggiungendo un breve commento esplicativo sul tipo di interventi effettuati. Altrimenti quasi tutte le immagini realizzate con una fotocamera digitale sarebbero sperimentali, mettendo in conto le enormi elaborazioni che avvengono fin dal momento della ripresa e della memorizzazione del file, per finire coi trattamenti post-produzione tesi a perfezionare il risultato. E’ cambiata la tecnica, ma alla fine un ritratto o un paesaggio, niente-poco-abbastanza elaborati, restano pur sempre e chiaramente un ritratto ed un paesaggio. Nella categoria Elaborazioni ci vanno quelle immagini dove sia preponderante e determinante l’intervento della fantasia personale, per creare una suggestione inesistente o inesplorata.

Quale genere fotografico scegliere? All’inizio è meglio non preoccuparsi del genere fotografico e di scattare immagini a qualsiasi cosa attragga la nostra attenzione. Se poi ci appassioniamo ad un genere è meglio dedicarsi solo o quasi a quello, poichè questo ci consentirà di focalizzare le nostre risorse ed energie solo su quello. Questo perchè alcuni generi molto tecnici richiedono competenze che si raggiungono solo dopo molto tempo e pratica, da considerare infine anche il costo di attrezzature specifiche.

Bibliografia: Corso Fotografico di Gianluca Bocci

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *